29 Gennaio 2018

Buon compleanno e nulla da festeggiare.

Persone ammalate che incontrano sul loro cammino delle impossibilità oggettive per la cura della propria salute sono persone condannate a soffrire.

Oltre il “necessario”.

Capita sovente che, per questioni di principio, o in nome di “questo” o “quel” dogma, vengano posti sul percorso del malato paletti che diventano veri e propri insormontabili macigni.

Oggi non festeggia nessuno… però si parte con il buonsenso di chi non ha più tempo.

Vi parliamo di assunzione di cannabis, così come pure della lunga lista di uomini, donne, anziani e bambini con patologie che dall’uso di essa hanno tratto giovamento e come proprio questi ci hanno spinto a creare “LapianTiamo”: il primo cannabis social club fatto da malati rivolto soprattutto ai malati.

La missione di “LapianTiamo” da sempre è un messaggio d’amore, di rispetto e di condivisione verso i malati e di sostegno al fine di alleviare le sofferenze di coloro che, affetti da malattie fortemente invalidanti, non chiedono altro che una qualità di vita migliore. In ciò la cannabis ha dimostrato ampiamente di poterci riuscire.

Una società definibile come civile non può continuare a reggersi su dogmi e preconcetti in tema di Salute. Troviamo in ogni forma di proibizionismo uno dei maggiori ostacoli che, i pazienti già fortemente provati, debbono avere l’audacia di scavalcare.

Questo non va bene! Non va assolutamente bene!!!

Da anni, il Ministero della Salute italiano conosce le battaglie di LapianTiamo.

Ministri e burattini hanno ritenuto di dover intervenire a modo loro bloccando di fatto il progetto pilota della Regione Puglia affidando il futuro di chi soffre ai militari, con la previsione di creare quello che di fatto è diventato un monopolio statale di Marijuana fatto male e senza attenzione alcuna.

Sono nati dei veri e propri “mostri” da un lavoro di socialità e umanità partito da chi invece ogni giorno, della cannabis, ne fa la sola ed unica terapia.

Per difenderci e difendersi da questi mostri, pazienti e familiari hanno creato reti di collaborazioni organizzando incontri con esperti e informandosi come si fa quando si è in stato grave di malattia, quando vige il detto: “diventi medico di te stesso”…

E ovviamente, chi ha la possibilità di testare sul proprio male questa tipologia di cura così come tanti altri stanno sviluppando nozioni tecniche su questa, chiede a gran voce un cambiamento SUBITO!

In questi ultimi mesi poi vi sono blocchi nelle dispensazioni di Cannabis dall’Olanda e da Firenze e da diverso tempo le cure sono state interrotte per pazienti con Sclerosi Multipla, SLA, Tumori, Epilessie farmacoresistenti, Tourette, Alzheimer, Parkinson… Loro interrompono con la burocrazia le cure, le malattie avanzano e il numero di pazienti cresce ogni giorno di più.

Per questo motivo, ufficialmente, il Direttivo LapianTiamo in rappresentanza di tutti i propri Amici Usufruitori ormai stanchi di promesse mai mantenute da parte di una Politica sorda, partendo con le proprie coltivazioni destinate all’uso terapeutico si espone anche a rischi penali e riconosce nelle sofferenze di chi soffre, dei loro familiari e di coloro che sensibili sposano la causa per il diritto alla cura come sancito nell’Art.32 della Costituzione Italiana:

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo nell’interesse della collettività, garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Si parte anche se a tutt’oggi le autorizzazioni ministeriali continuano ad essere inesistenti e, tutto ciò, per tutelare la nostra salute.

Correremo altresì il rischio del sequestro del raccolto.

I Responsabili avranno accesso al database di persone affette dalle patologie sopra citate regolarmente registrate a LapianTiamo e si occuperanno dell’avanzare delle varie fasi che porteranno, a breve, i primi frutti.

Lo Stato, se è Stato, si occupi dei malati esclusivamente attraverso un’adeguata conoscenza e preparazione dei medici.

Figure professionali che potranno alleviare e/o, perché no, aiutare ad eliminare atroci dolori e sofferenze.

C’è chi vuole definirla ancora come disobbedienza civile. Per noi cittadini (malati e non) che lottiamo quotidianamente, e per coloro che si sono spesi fin dal primo momento per la coltivazione di cannabis secondo le esigenze dei malati, si tratta di un vero e proprio atto di logica e buonsenso.

LapianTiamo!

Mediterranean Conference – Bari, Fiera del Levante 14.09.17

Per registrarti CLICCA QUI!

“La Medical Cannabis Mediterranean Conference di Bari si compone di n. 4 Corsi ECM gratuiti per tutti gli interessati.

Conference Chairs

Prof. Gastone Zanette – Dott. William Ernest CODE

DOCENTI

  • William Ernest CODE
  • Giovanni GORGONI
  • Franjo GROTENHERMEN
  • Stefano MANNUCCI
  • Fabio Arturo IANNOTTI
  • Paolo STELLA
  • Gastone ZANETTE
  • Marco BERTOLOTTO
  • Federica POLLASTRO
  • Christian BOGNER
  • Pietro FUMAROLA
  • Tania Simona RE
  • Daniele RODRIGUEZ
  • Matt ROTHSCHILD
  • Lucia SPIRI
  • Pierre DEBS
  • Annunziata LOMBARDI
  • Marianna RUSSO

SEGRETERIA SCIENTIFICA

  • Dott. William Ernest CODE
  • Dott. Maurizio DE LUCA
  • Dott. Giovanni GORGONI
  • Dott. Francesco SQUILLACE
  • Prof. Gastone ZANETTE

In collaborazione con le Associazioni Grow-IT e LapianTiamo

INTRODUZIONE

Attualmente la ricerca scientifica suffraga l’efficacia dei preparati medicinali a base di Cannabis (Cannabis Medicinale – CM) quale utile supporto farmacologico al contrasto delle patologie neurologiche, infiammatorie croniche, degenerative ed autoimmunitarie nonché quale nuovo alleato nell’ambito della terapia del dolore e delle cure palliative.

I campi di possibile applicazione clinica della CM sono, pertanto, molteplici.

Si rende perciò necessario soffermarsi a riflettere – in un’ottica interdisciplinare – sul tema in commento senza rinunciare, allo stesso tempo, ad offrire agli Operatori del settore quelle appropriate indicazioni, rigorosamente Evidence Based (Evidence Based Medicine, Evidence Based Nursing, Evidence Based Practice), che sono necessarie per la concreta gestione della CM nell’ambito delle specifiche prerogative professionali ovvero appropriate indicazioni circa il frame di riferimento medico-legale inerente alla somministrazione dei Preparati ed agli aspetti etici connessi all’informazione del paziente destinatario di terapia con CM

Al di là delle sue proteiformi virtù farmacologiche e dei suoi molteplici impieghi medicali, esiste la fondamentale – prioritaria – esigenza di tutelare i malati che, a causa di patologie anche gravi, devono affrontare nella quotidianità – insieme ai loro familiari e gruppi sociali di riferimento – sofferenze fisiche invalidanti. Il dramma dell’uno si riverbera, perciò, come dramma di molti, assumendo connotati socio-assistenziali che pongono al centro, anche della riflessione scientifica, il ruolo dei Medici prescrittori e delle altre figure appartenenti alle Reti sociali.

Un’indispensabile sessione interattiva con i partecipanti chiarirà, infine, le dinamiche intergruppali che si sviluppano nel contesto sociale e familiare dei pazienti che possono beneficiare della CM.

Pertanto, questo ambizioso e proteiforme Iniziativa formativa ECM si propone di rispondere ai Cittadini ed ai Professionisti della Salute interessati a connettere, sulla base delle più aggiornate conoscenze scientifiche inerenti alle caratteristiche farmacologiche della Cannabis Sativa L., i diversi quadri patologici ai possibili impieghi terapeutici della Cannabis Medicinale.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI

AReSS Puglia

Settore Formazione e Ricerca

Dott. Francesco Squillace

telefono 080 5403279

f.squillace@arespuglia.it

 

FM2 al posto di tutto?! Che confusione

Doveva essere una soluzione invece è diventato l’incubo ricorrente di tutti i pazienti italiani in terapia con cannabinoidi: l’FM2 che viene prescritta al posto di Bediol, Bedrocan e simili.

Infatti sembra che a nessuno importi del fitocomplesso della pianta, la differenza dei terpeni, l’indicazione terapeutica del medico, il contenuto dei principi attivi ma che sia importante solo quel che avviene tra le mura dell’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze dove con molta difficoltà si produce quello che si riesce. Si assiste a cambi di prescrizione direttamente nelle farmacie ospedaliere dove è presente il più delle volte solo FM2 che senza preavviso viene dato in sostituzione dei prodotti olandesi differenti in ogni componente. Strano pensare che il potere decisionale spetti alla farmacia anziché al medico prescrittore. Quando invece è il prodotto italiano a mancare viene dato nuovamente quello olandese quasi fosse un “gioco” la gestione di queste terapie.

La generalizzazione della Cannabis nell’ambiente scientifico sta mandando in tilt la continuità e il diritto alla cura di migliaia di persone ignorando (volutamente) le importanti differenze tra le varietà disponibili in commercio. Si da priorità alle esigenze di vendita del prodotto italiano a scapito purtroppo della salute di chi ne usufruisce.

Vi sono medici che prima di iniziare a visitare telefonano mestamente in farmacia per controllare le varietà (e la quantità) di prodotto e in tal modo avvisare anticipatamente il paziente speranzoso che ogni mese teme di non riuscire ad ottenere la propria copertura, cosa che purtroppo accade sempre, da sempre.

C’è chi utilizzando la FM2 la reputa un buon prodotto e c’è chi il Bediol non lo sostituirebbe se non con la propria pianta. C’è chi addirittura prepara il decotto con FM2 e nel latte ci trova residui di terra, cosa che non dovrebbe accadere e chi preferisce cannabis senza THC, per evitare l’effetto psicotropo durante le attività quotidiane.

Ci sono poi quei pazienti che conoscono la Cannabis da tempo e non se la sentono proprio di vedersi sostituire addirittura il Bedrocan o il Bedrolite con la FM2, si sa che sono totalmente un’altra cosa! E a quanti viene sconsigliato di leggere troppo su internet poiché vi sono informazioni fuorvianti…o troppo tecniche e incomprensibili per chi non è un medico?

Si spera allora che con la fine del monopolio di Firenze (perché di questo si tratta) possa nascere un’apertura dello Stato verso nuove realtà in grado di sostenere il reale fabbisogno non solo in quantità ma in qualità e numero di genetiche a disposizione.

Chiediamo da tempo che venga seguito con attenzione anche il percorso dei tanti pazienti che stanno facendo terapie con prodotti cannabinoidi in modo da raccogliere i feedback e creare un database ufficiale, utile archivio che servirà per meglio gestire gli approvvigionamenti, le somministrazioni, le visite specialistiche, etc.

Esistono molte barriere ovunque e tante siamo noi stessi a crearle, il “divide et impera” non giova a nessuno ma pare che sia naturale, ad un determinato punto della vita, il vedere rompersi di tanti equilibri. Rimisurare il peso delle cose fatte ponendo tutto il proprio bagaglio sulla bilancia dell’esperienza e accorgersi che in fondo, nonostante le diversità, diciamo tutti le stesse cose pur agendo in maniere e modi differenti.

Siamo su una piccola barca nel bel mezzo di un grande mare, come Colombo vediamo l’America e sembra vicina…

Segnalata emergenza alla Regione Puglia

In data 06 giugno abbiamo inviato una mail agli uffici della Presidenza della Regione Puglia per segnalare le criticità che stanno emergendo, sempre di più,  per la quasi totalità dei pazienti in cura con prodotti cannabinoidi. Alle aperture dell’Amministrazione regionale (pugliese) infatti non sono coincisi i miglioramenti sperati dal punto di vista procedurale.

Segue una sintesi per punti delle criticità attuali relative soprattutto alle liste dei prescrittori inutili e fuorvianti e all’atteggiamento ostile dell’apparato burocratico ASL e ospedaliero.

  • Sono stati nominati in molti casi medici già noti per la loro contrarietà al tema e che non hanno cambiato condotta in conseguenza dell’incarico, rifiutando la prescrizione anche a persone con evidente indicazione secondo Decreto Ministeriale e disposizioni regionali.
  • Pazienti con prescrizione anche di durata pluriennale dirottati dal centro di Gallipoli presso le proprie ASL di appartenenza hanno visto negata la conferma di prescrizione e sono costrette attualmente ad acquistare con onere a proprio carico (chi può permetterselo).
  • Le scuse con le quali la prescrizione viene negata sono le più disparate adducendo come ragione del diniego la necessità di figure più specializzate nella particolare patologia (esempio: per l’epilessia viene richiesto un epilettologo!) a dispetto della libertà di prescrizione garantita ai medici dalla legislazione presente. Sembra che oggigiorno per curare una micosi delle unghie serva un “ONICOMICOLOGO” o per un mal di pancia un “GASTROENTEROALGOLOGO”! E non basti un medico!
  • I prescrittori dimostrano dal loro agire una non conoscenza della materia arrivando a scambiare tra loro tipologie di Cannabis non sovrapponibili per proprietà farmacologiche, considerando la pianta come un unico farmaco piuttosto che come un fitocomplesso caratterizzato da innumerevoli varianti completamente differenti per effetti benefici e collateralità.
  • Alcuni prescrittori più onesti intellettualmente ammettono la loro non competenza sulla materia agli stessi pazienti consegnando loro i moduli di prescrizione e chiedendo la compilazione dei medesimi da parte di medici privati; in merito a questo è evidente che la Regione non si è curata di valutare la reale preparazione sull’argomento di questi prescrittori prima di affidare loro l’incarico.
  • Nonostante l’incarico affidato ai medici di medicina generale di ripetizione della prescrizione mensile sulla base del piano terapeutico, continua la richiesta da parte delle farmacie ospedaliere di ricette redatte esclusivamente da medici specialisti ASL costringendo così le persone ad una via crucis di attese interminabili a cadenza mensile.
  • Sempre in merito alle farmacie ospedaliere si segnala il comportamento del personale (di alcune di esse) spesso iperburocratico e poco umano, tenuto conto delle difficoltà già affrontate dai pazienti per la farraginosità dell’iter da seguire; si cerca spesso per via di pregiudizi di creare ostacoli o di non fare nulla per rimuoverli.

Sottolineiamo il fatto che la Cannabis rappresenta una terapia farmacologica come tutte le altre.

E’ inutile ricordare come farmaci ben più tossici e inclini a dare dipendenza siano normalmente prescritti e dispensati dagli ambienti ospedalieri e ASL (oppiacei, antidepressivi, benzodiazepine, etc.) senza alcuna remora o resistenza.

Inoltre questo trattamento sta dando risultati importanti in situazioni nella maggior parte dei casi senza nessuna alternativa terapeutica reale, quindi, quanto qui discusso rappresenta un’emergenza da affrontare e risolvere al più presto.

Difficoltà di reperimento dei preparati olandesi sul mercato.

In ultimo segnaliamo la criticità rappresentata dalla scomparsa in commercio dei preparati di origine olandese (in particolare Bedrocan, Bediol) a partire dall’immissione sul mercato di quelli italiani comunque non sovrapponibili ai suddetti: avere dosaggi simili di THC e CBD non significa avere lo stesso effetto. A tal proposito va tenuta in considerazione la testimonianza dei pazienti che trova conferma nella letteratura scientifica: la composizione differenziale delle centinaia di molecole farmacologicamente attive contenute nelle infiorescenze della pianta giustifica infatti le notevoli variazioni d’effetto fra genetiche di diverso tipo, pur in presenza di concentrazioni paragonabili dei due cannabinoidi principali (THC e CBD).

In merito alla varietà olandese Bedrolite, priva di THC e contenente elevato titolo di CBD, anch’essa carente sul mercato sottolineiamo il fatto che viene assunta da bambini con epilessie fortemente refrattarie ai comuni trattamenti, con benefici altrimenti impossibili da raggiungere. Tale situazione è presente sia in regime ospedaliero che nelle farmacie private rendendo impossibile la continuità terapeutica anche a proprio carico.

Queste difficoltà sono probabilmente ricollegabili alle recenti disposizioni ministeriali che di fatto hanno meritoriamente posto un limite ai prezzi di vendita in farmacia non preoccupandosi tuttavia di adeguare i prezzi di distribuzione. La reazione dei farmacisti privati è stata la disdetta degli ordini causa mancato guadagno e di conseguenza anche i distributori nazionali attualmente risultano sprovvisti… e a pagare sono sempre i pazienti.

Risulta pertanto la disponibilità di Bedrocan (THC 19% differente dalle altre genetiche in commercio) presso le farmacie private che, tramite buoni d’acquisto, potrebbero dispensare alle farmacie ospedaliere consentendo così una continuità terapeutica ai pazienti aventi diritto.

In riferimento ai problemi riportati nell’ultima parte dove segnaliamo le difficoltà di reperimento dei preparati olandesi sul mercato rivolgiamo un invito al nostro Assessore al Welfare a prendere atto della situazione e interfacciarsi con il Ministero della Salute per risolvere la situazione di stallo creatasi o per trovare soluzioni alternative come del resto la nostra Associazione di malati propone ormai da anni.

44 kg di Cannabis solo in Puglia…e per soli 300 pazienti

Ci viene da pensare al resto che manca per coprire il fabbisogno di tutto il territorio nazionale e con le tonnellate sequestrate ogni anno in arrivo sulle nostre coste dall’Albania, beh, una battuta la potremmo anche fare.

Nel mese di gennaio, infatti, sono stati diffusi i dati relativi all’anno scorso per quanto riguarda il numero di pazienti e le spese regionali (pugliesi) in merito alle importazioni di Cannabis.

Lo stesso Dott. Giovanni Gorgoni, presidente ARESS Puglia, in un intervento pubblico a Foggia ha raccontato le complessità legislative che impediscono, di fatto, un libero accesso e una più larga diffusione di questi farmaci a livello regionale. E’ una macchina che necessita di continui controlli e le più grosse difficoltà riguardano soprattutto un’anarchia degli operatori sanitari pubblici che il più delle volte, nelle periferie, interpretano delibere e leggi regionali ledendo quelli che sono i diritti primari dei malati. Assistiamo continuamente a variazioni che sulla carta dovrebbe facilitare i pazienti ma che in realtà rallentano ed esauriscono la pazienza non solo di questi ultimi ma anche dei pochi medici disponibili a prescrivere prodotti con cannabinoidi attraverso il sistema “Edotto”. Se fino ad alcuni mesi fa era possibile “addirittura” fermare il medico in corsia per farsi apporre una firma e un timbro sulla ricetta che stampavamo da casa oggi la situazione è cambiata a tal punto da impedire la continuità terapeutica a molti.  La procedura si è talmente complicata che non è nemmeno possibile rintracciare medici ospedalieri in grado di utilizzare il pc per erogare la prescrizione come richiesto dal SSR pugliese.

Tra codici che NON permettono le cure gratuite e numeri che indicano SOLO tempi d’attesa vi sono pazienti pugliesi che vengono mensilmente supportati dalla nostra associazione ed è solito assistere a situazioni di delirio dove si additano gli stessi malati come colpevoli e causa dei disagi vissuti negli ospedali.

Siamo in troppi, troppi a richiedere una terapia funzionale. Troppi ad esserci finalmente informati e in troppi per essere ormai non credibili.

Dal bimbo con Epilessia farmaco resistente alla persona più adulta che combatte contro il Parkinson, dalla persona più tranquilla del mondo a chi nelle proprietà terapeutiche della cannabis non ci credeva nemmeno…”eppure ora funziona”, ci dicono. Non solo i diretti interessati ma anche i familiari raccontano pro e contro di queste terapie e le difficoltà maggiori, quelle quasi insostenibili, emergono quando si parla esclusivamente di medici, di costi e della mancanza di continuità terapeutica dovuta a tutto questo.

Se dovessimo conteggiare coloro che hanno abbandonato la terapia per effetti collaterali o mancanza di benefici utilizzeremmo le dita di una mano e probabilmente le reali cause le individueremmo facilmente in errori di dosaggio, metodi di assunzione o ancora più importante la varietà e la genetica della stessa pianta utilizzata. Ahinoi, solo con ciò che si importa dall’Olanda e con la FM2 italiana, andremo pianissimo se la ricerca è il nostro obiettivo. Chi ha avuto modo di “testare” la genetica prodotta dall’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze è rimasto insoddisfatto dei risultati ma soprattutto scandalizzato dalla falsa informazione propinata dai media che hanno dato in questi mesi tantissimo risalto al progetto dello Stato e dei militari.

Ci sono progetti e progetti così come infinite sono le risorse sparse sul territorio in grado di sostenere discorsi analoghi con fatti concreti. Una dimostrazione sono le fiere, gli eventi e i dibattiti che si susseguono oramai in Italia con una partecipazione collettiva sempre in espansione e con una voglia di informazione reale fornita dai diretti interessati. Con il confronto e il dialogo si colmeranno gli anni oscuri vissuti con la convinzione della demonizzazione della Cannabis. Dobbiamo essere orgogliosi e fiduciosi nel futuro, viviamo un periodo storico che vede finalmente la giusta rivalutazione di questa stupefacente pianta.

Negli ultimi giorni abbiamo anche festeggiato il primo anno di Deep Green, l’associazione degli Amici di Taranto e siamo felici di constatare come, nella loro città, si muovano finalmente importanti passi…seppur con le “normali” difficoltà legate principalmente e tristemente (ancora) a ideologie e moralismi inutili.

E in seguito ad un incontro avvenuto lo scorso lunedì 3 aprile presso l’ufficio del Commissario Straordinario ARES, Dott. Giovanni Gorgoni, abbiamo ricevuto finalmente le prime liste di medici prescrittori su Bari, Corato, Molfetta, Monopoli, Adelfia e Taranto. E’ stato inviato un sollecito alle ASL di Lecce, Brindisi e Foggia per ricevere quanto prima i nominativi dei medici ospedalieri specialisti individuati (o da individuare quanto prima) e si spera di riceverli nel minor tempo possibile. Ecco i file PDF che è possibile scaricare e utilizzare, vi chiediamo di contattarci per avere un feedback delle visite con i medici riportati negli elenchi.

Se tutto va bene…

16402728_10154978201312938_560062138838252569_o

Il 29 gennaio scorso è stato un giorno ricco di emozioni, com’era scontato che fosse, vissuto intensamente tra vecchi e nuovi amici in una sala comunale gremita più del previsto e con gli interventi di coloro che con coraggio stanno affiancando LapianTiamo in questo percorso che dura ormai da 4 anni come Sergio Blasi, Rita Bernardini, il Prof. Luigino Troisi, il Dott. Alessio Mercurio…

Ringraziando immensamente Stefano e Raffaele che hanno dato il loro prezioso contributo nella registrazione dell’intero dibattito per conto delle telecamere di Radio Radicale vi riproponiamo qui gran parte degli interventi e, qualora lo vogliate, vi invitiamo a prendere visione dell’intero documento video attraverso il sito ufficiale.

SERGIO BLASI, Consigliere Regione Puglia

RITA BERNARDINI, Presidente ad honorem LapianTiamo

ANDREA TRISCIUOGLIO E LUCIA SPIRI

LUCIA SPIRI E TESTIMONIANZA ANNA SANTORO

DOTT. ALESSIO MERCURIO, Neurologo e Consulente Scientifico LapianTiamo parte 1

DOTT. ALESSIO MERCURIO, Neurologo e Consulente Scientifico LapianTiamo parte 2

DOTT. ALESSIO MERCURIO, Neurologo e Consulente Scientifico LapianTiamo parte 3

DOTT. ALESSIO MERCURIO, RITA BERNARDINI, SALUTI FINALI

Per gli altri interventi cliccate qui. (Se riscontrate problemi nella visualizzazione vi consigliamo la visione attraverso il browser Google Chrome)

16299768_10154978200307938_9104000544177879848_o

Al termine del dibattito poi si è svolta una serata musicale di altissimo livello in una Racale che ha ospitato per la seconda volta, al Time, artisti e nomi del calibro di Mama Marjas, Don Ciccio, Treble, Puccia, Resina Sonora, Zakalicious, Mentaly Doof e tantissimi altri ovviamente tutti in un’atmosfera di festa, come non si vedeva da oltre 20 anni! Alterandosi uno dopo l’altro dietro una consolle tra le persone accorse in favore della mission e in supporto alla realtà di LapianTiamo gli artisti si sono esibiti tra le centinaia di appassionati, di curiosi e amici che sono accorsi da tutta la Puglia e in moltissimi anche da fuori regione per non mancare al secondo tempo di un evento che punta inevitabilmente a diventare qualcosa di sempre più importante, coinvolgente e che siamo certi in grado di diventare, così come le migliaia di molecole contenute in un fiore di Cannabis, un contenitore di sempre più menti e cuori che collaborano per una crescita collettiva non solo della comunità salentina ma anche della scena nazionale. Proiettati non solo verso le terapie ma anche verso lo star bene con il mondo che ci circonda continuiamo a progettare percorsi insieme a chi ci conosce e a chi ha il piacere di condividere con noi nuove esperienze. Un grazie infinito a chi ci sostiene, a chi ci crede, a chi conferma il suo “IO CI STO!” e a chi anche da lontano apprezza quello che sta accadendo da queste parti e vede il nostro operato come le base per cose nuove e belle.

Era ora…

img_1037

Questo 2017 nasce proprio sotto una buona stella!

Infatti, tra tutte le news sulla Cannabis terapeutica a livello nazionale, si aggiungono importantissimi eventi che rafforzano il lavoro fatto finora come ad esempio la partecipazione del Dr. Alessio Mercurio, neurologo Amico di LapianTiamo, al Convegno “Eventi oltre la SM” organizzato dall’AISM di Bari e che si terrà sabato 14 gennaio presso l’Aula Asclepios del Policlinico di Bari in Piazza Giulio Cesare 13 a partire dalle 9:30 del mattino. Cliccando sulla locandina accanto potrete visualizzare il programma dell’evento che, ricordiamo, è aperto al pubblico.

Tra le maggiori notizie leggiamo anche della Cannabis di Stato ormai pronta ad arrivare nelle farmacie italiane, nonostante la totale esclusione di Associazioni e dei malati quali destinatari finali, per poi essere completamente lasciata nelle mani di farmacisti trasformati dal Ministero della Salute in “pusher autorizzati” a rivenderla sempre e comunque a costi inaccessibili.

Sull’intero Progetto dell’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze, fin dall’inizio, sono calati veli che hanno impedito un reale controllo sulla scelta delle genetiche, sui metodi di coltivazione e sui vari passaggi che “dovrebbero” garantire al paziente un prodotto di qualità e il tutto è stato affidato ai militari che, paradossalmente, hanno invece aperto la strada al Progetto Pilota pugliese tanto da convincere il Presidente Michele Emiliano ad approvare durante l’ultima riunione di giunta di fine anno scorso il Disegno di Legge N.290 del 21/12/2016“Uso terapeutico di farmaci cannabinoidi nell’ambito del SSR, per terapia del dolore e delle cure terminali, patologie neurologiche, infiammatorie croniche, degenerative, autoimmunitarie e psichiatriche. Progetto Pilota per la coltivazione, produzione e distribuzione regionale di sostanze di origine vegetale a base di Cannabis per finalità terapeutiche”.

All’interno del ddl è possibile leggere che  Leggi tutto “Era ora…”

L’inutilità degli utili idioti…

Nell’agenda degli impegni, nei limiti delle nostre capacità sia queste che siano fisiche o psicologiche, abbiamo sempre messo al primo posto la necessità di creare dialogo e informazione per abbattere prima di tutto i pregiudizi personali nei confronti della Cannabis e del suo utilizzo in campo medico.
L’abbiamo fatto da semplici cittadini con patologia nel giugno del 2012 al fianco dei Radicali quando a Montecitorio abbiamo piantato semi di Cannabis durante una conferenza stampa ma anche come Associazione di malati nei successivi anni, arrivando ad oggi, in ogni incontro avvenuto negli ambienti istituzionali e governativi.
La scelta di provare a percorrere le vie legali nell’intento di aver riconosciuto il diritto a coltivare piante selezionate attraverso una filiera controllata e un “Progetto Pilota” avvenne durante l’ultimo anno di presidenza dell’ormai ex governatore Nichi Vendola.
Ma facendo un piccolo passo indietro, nei mesi precedenti alla venuta de Le Iene, presi dall’urgenza (tuttora presente più che mai) si presentò l’occasione di acquistare un terreno di quasi 6.000 mq tramite un’agenzia che lo metteva in vendita al prezzo ragionevole di 7.000 euro.

Con un’enorme sorpresa e piacere i carissimi amici di Dolcevita ed Enjoint.com offrirono tramite una donazione la cifra di 4.000 euro utilizzata per la caparra in previsione di concludere l’acquisto e iniziare una coltivazione collettiva “sul campo”.

Non ci siamo arresi, ma abbiamo fatto i conti con una brutta realtà: la malafede delle persone.Purtroppo, i proprietari del terreno e l’agenzia non sono stati ancora in grado di fornire la documentazione utile al fine di consentire ad un notaio la realizzazione del rogito e la conclusione degli atti di vendita e per questo Leggi tutto “L’inutilità degli utili idioti…”

Il crimine più grande è restare con le mani in mano

Con pochissimi giorni di preavviso siamo partiti lo scorso giovedì 26 maggio per Roma invitati a comparire alla Camera dei Deputati presso l’Aula della Commissione Giustizia, nell’ambito dell’indagine conoscitiva in merito all’esame delle proposte di legge recanti disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati ed hanno svolto le seguenti audizioni:

  • Patrizio Gonnella, presidente dell’Associazione Antigone e della Coalizione italiana per i diritti e le libertà civili;
  • Riccardo De Facci, vice presidente del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca);
  • Ferdinando Ofrìa, professore di politica economica presso l’università degli studi di Messina;
  • Carlo Alberto Zaina, avvocato;
  • Andrea Trisciuoglio e William Verardi, rappresentanti dell’associazione “LapianTiamo”;
  • Elisabetta Bertol, professoressa di tossicologia forense presso l’Università di Firenze;
  • rappresentanti della Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze (Federserd);
  • rappresentanti della Federazione italiana comunità terapeutiche (Fict);
  • rappresentanti dell’Associazione italiana per la cura dipendenze patologiche (ACuDiPa);
  • rappresentanti della Comunità incontro Amelia

Mentre uscivamo dai “palazzi” abbiamo compreso che finalmente si sta dando importanza a quanto fatto da LapianTiamo finora, al progetto del Cannabis Social Club fatto da malati e per i malati. E nel ricordo di Marco Pannella che sotto molti punti di vista docet nella sua storia, abbiamo portato ancora una volta il nostro corpo malato al cuore della politica… così come ancora una volta abbiamo ribadito il nostro motto “un aiuto reciproco tra malati”. E’ stata anche una soddisfazione rivolgersi all’attuale Dipartimento Politiche Antidroga ricordando ciò che venne fatto da noi con Serpelloni e Giovanardi, ricordando il gioco che si faceva quando eravamo bambini quando a battaglia navale urlavamo: “Colpito! Colpito! Colpito… e poi affondato!

Abbiamo anche ascoltato quasi stufi e stanchi le solite affermazioni su dipendenze da cannabis ed effetti paragonabili “alla LSD” e abbiamo sentito tanto di troppe droghe quasi la cannabis fosse una di esse. Oggi è giunto finalmente il momento di cambiare rotta.

Nel video è possibile rivedere l’intervento di LapianTiamo. Ecco il link del video originale visibile direttamente dal sito della Camera: https://webtv.camera.it/evento/9526

Buona visione…

Leggi tutto “Il crimine più grande è restare con le mani in mano”

LapianTiamo su Matrix e su L’aria che Tira

Matrix 20 gennaio 2016

In seguito all’ampio interesse che (finalmente) i media stanno riponendo nei confronti della Cannabis e la sua rivalutazione soprattutto in campo medico abbiamo avuto il piacere di ricevere l’invito a raccontare quanto finora fatto dall’Associazione LapianTiamo e quanto invece si potrebbe fare, per i malati e per chi necessita, se solo si riuscisse a interloquire direttamente con chi ha il potere di cambiare qualcosa (nonostante i decreti e le leggi emanati in questi ultimi tempi non facciano altro che ostacolare maggiormente l’accesso a tali terapie). Quindi, appena saputo della presenza del Ministro Lorenzin e concordato con la redazione la possibilità Leggi tutto “LapianTiamo su Matrix e su L’aria che Tira”