Doveva essere una soluzione invece è diventato l’incubo ricorrente di tutti i pazienti italiani in terapia con cannabinoidi: l’FM2 che viene prescritta al posto di Bediol, Bedrocan e simili.
Infatti sembra che a nessuno importi del fitocomplesso della pianta, la differenza dei terpeni, l’indicazione terapeutica del medico, il contenuto dei principi attivi ma che sia importante solo quel che avviene tra le mura dell’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze dove con molta difficoltà si produce quello che si riesce. Si assiste a cambi di prescrizione direttamente nelle farmacie ospedaliere dove è presente il più delle volte solo FM2 che senza preavviso viene dato in sostituzione dei prodotti olandesi differenti in ogni componente. Strano pensare che il potere decisionale spetti alla farmacia anziché al medico prescrittore. Quando invece è il prodotto italiano a mancare viene dato nuovamente quello olandese quasi fosse un “gioco” la gestione di queste terapie.
La generalizzazione della Cannabis nell’ambiente scientifico sta mandando in tilt la continuità e il diritto alla cura di migliaia di persone ignorando (volutamente) le importanti differenze tra le varietà disponibili in commercio. Si da priorità alle esigenze di vendita del prodotto italiano a scapito purtroppo della salute di chi ne usufruisce.
Vi sono medici che prima di iniziare a visitare telefonano mestamente in farmacia per controllare le varietà (e la quantità) di prodotto e in tal modo avvisare anticipatamente il paziente speranzoso che ogni mese teme di non riuscire ad ottenere la propria copertura, cosa che purtroppo accade sempre, da sempre.
C’è chi utilizzando la FM2 la reputa un buon prodotto e c’è chi il Bediol non lo sostituirebbe se non con la propria pianta. C’è chi addirittura prepara il decotto con FM2 e nel latte ci trova residui di terra, cosa che non dovrebbe accadere e chi preferisce cannabis senza THC, per evitare l’effetto psicotropo durante le attività quotidiane.
Ci sono poi quei pazienti che conoscono la Cannabis da tempo e non se la sentono proprio di vedersi sostituire addirittura il Bedrocan o il Bedrolite con la FM2, si sa che sono totalmente un’altra cosa! E a quanti viene sconsigliato di leggere troppo su internet poiché vi sono informazioni fuorvianti…o troppo tecniche e incomprensibili per chi non è un medico?
Si spera allora che con la fine del monopolio di Firenze (perché di questo si tratta) possa nascere un’apertura dello Stato verso nuove realtà in grado di sostenere il reale fabbisogno non solo in quantità ma in qualità e numero di genetiche a disposizione.
Chiediamo da tempo che venga seguito con attenzione anche il percorso dei tanti pazienti che stanno facendo terapie con prodotti cannabinoidi in modo da raccogliere i feedback e creare un database ufficiale, utile archivio che servirà per meglio gestire gli approvvigionamenti, le somministrazioni, le visite specialistiche, etc.
Esistono molte barriere ovunque e tante siamo noi stessi a crearle, il “divide et impera” non giova a nessuno ma pare che sia naturale, ad un determinato punto della vita, il vedere rompersi di tanti equilibri. Rimisurare il peso delle cose fatte ponendo tutto il proprio bagaglio sulla bilancia dell’esperienza e accorgersi che in fondo, nonostante le diversità, diciamo tutti le stesse cose pur agendo in maniere e modi differenti.
Siamo su una piccola barca nel bel mezzo di un grande mare, come Colombo vediamo l’America e sembra vicina…